1. Cosa si intende per eSIM/eUICC?

eSIM ed eUICC sono spesso utilizzati come sinonimi. Il termine eSIM sta per “embedded SIM”, mentre eUICC per “embedded Universal Integrated Circuit Card”. Questa SIM non è una tessera di plastica con un pezzetto dorato sopra, ma un chip montato direttamente sulla scheda elettronica del dispositivo. Una eSIM, quindi, è parte integrante del dispositivo e non può essere rimossa.

Inizialmente sviluppata per i veicoli (che devono essere costruiti per resistere a sollecitazioni importanti, come urti e temperature estreme), la eSIM è molto più resistente rispetto alle SIM card tradizionali. Ecco perché è già diventata lo standard nei nuovi veicoli. Non c’è da meravigliarsi che l’industria automobilistica venga considerata l’”incubatore” delle eSIM.

2. Cosa si intende per RSP?

Il termine eSIM viene spesso associato al Remote SIM Provisioning (RSP). Questa tecnologia può essere utilizzata per attivare e gestire da remoto i profili di diversi fornitori di servizi di telecomunicazioni. Grazie all’RSP è quindi possibile passare da un fornitore a un altro senza che l’utente debba accedere al dispositivo. Indipendentemente dal tipo di SIM card fisica, tutte le varianti possono essere dotate della funzionalità RSP. Questa integrazione, però, deve avvenire durante la fase di produzione della SIM. Non è infatti possibile aggiungere la funzionalità RSP in un secondo momento. Questi due concetti vengono spesso confusi. Ed è comprensibile, dato che è logico fornire una SIM che non possa più essere rimossa fisicamente con una tecnologia che permetta all’utente di passare da un operatore a un altro.

3. Quali sono i vantaggi dell’RSP?

Una soluzione RSP può risultare molto utile in quei Paesi in cui non è consentito il roaming permanente. Molti operatori ritengono che il roaming sia generalmente destinato a un uso temporaneo, ad esempio nel caso dei turisti o di chi viaggia per lavoro. Se una società inizia a lanciare dispositivi IoT permanenti in un Paese, sarà poi obbligata a collaborare con un operatore locale (local sourcing).

L’RSP offre maggiore sicurezza nei Paesi in cui il local sourcing è, o diventerà, un requisito, come Canada, Brasile, Turchia, Cina, Russia e India. Optando per una soluzione RSP, le società internazionali che operano in questi Paesi saranno meglio preparate ad affrontare gli sviluppi geopolitici e riusciranno ad adattarsi rapidamente a cambiamenti legislativi e normativi.

I clienti potrebbero considerare la funzionalità RSP anche come una forma di assicurazione. Se il contratto con l’operatore scade e il cliente non intende rinnovarlo, una SIM dotata della funzionalità RSP offre la possibilità di cambiare operatore senza dover accedere al dispositivo. Con una SIM tradizionale, invece, questo non è possibile. L’RSP, quindi, assicura al cliente una maggiore flessibilità. Il nuovo operatore dovrà essere associato alla piattaforma dell’operatore attuale, ma almeno la SIM card sarà già adeguata.

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4. Quanto è distante KNP IoT da queste tecnologie?

KPN IoT è all’avanguardia in materia di eSIM e di RSP. Le nostre soluzioni RSP sono già utilizzate da diversi utenti attivi. Inoltre, KPN è membro attivo di IoT World Alliance, una partnership internazionale con le principali società di telecomunicazioni come Telefónica, China Unicom e Telstra. eSIM è una delle punte di diamante di IoT World Alliance. KPN IoT offre ai propri clienti anche le eSIM, per chi sceglie o non sceglie la funzionalità RSP come alternativa. Sicuramente possiamo affermare che la combinazione di queste due tecnologie è sempre più richiesta.

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